
Sali minerali Magnesio e Potassio con Sodio e Frutto-oligosaccaridi
Sali minerali quali Magnesio, potassio e sodio sono fondamentali per il corretto metabolismo del nostro organismo.
L’assunzione di questi Sali minerali è indicata nei periodi in cui ci si sente particolarmente affaticati, in caso di crampi muscolari, spossatezza, sonnolenza o in convalescenza.
Un integratore con Sali minerali è generalmente consigliato laddove si abbia una carenza e, di conseguenza si presentino i sintomi di tale carenza, ad esempio: affaticamento muscolare, astenia, stanchezza mentale, crampi, emicrania, reflusso, dolori articolari e vertigini.
Infatti gli integratori a base di sali minerali, preferibilmente senza zucchero, sono adatti a chiunque segua una dieta, alle persone anziane, alle donne in menopausa e in gravidanza ed è un valido alleato anche per tutti coloro che praticano sport e attività fisica intensa, soprattutto in estate, stagione in cui si tende a perdere una maggiore quantità di Sali minerali attraverso l’aumento della sudorazione.
Vediamo nel dettaglio i singoli minerali:
SODIO: è un macroelemento, ovvero uno dei minerali presenti in quantità più elevate nell’organismo. In un adulto ne sono presenti circa 92 grammi, distribuiti nel sangue (ben il 40% del sodio totale nell’organismo si trova nei liquidi extracellulari), nel tessuto osseo, nei connettivi e nel tessuto cartilagineo.
Il sodio regola il passaggio dei fluidi e dei nutrienti all’interno e all’esterno delle cellule e partecipa alla trasmissione dell’impulso nervoso. Quello presente nelle ossa rappresenta invece una riserva cui l’organismo può attingere in caso di necessità per regolare il PH del sangue.
La fonte principale di sodio nell’alimentazione occidentale è il sale da cucina. Fra i cibi che ne sono ricchi sono inclusi formaggi, salumi, insaccati e la maggior parte degli alimenti conservati. È inoltre naturalmente presente negli alimenti di origine animale (come il latte, le carni sia bianche che rosse e il pesce), mentre è meno abbondante in quelli di origine vegetale.
Il fabbisogno giornaliero di sodio è compreso tra 0,6 e 3,5 grammi al giorno.
MAGNESIO: è anch’esso un macroelemento. In genere in un adulto ne sono presenti tra i 20 e i 28 grammi, il 50-60% dei quali è concentrato nelle ossa, il 39% nei tessuti molli e solo l’1% nel sangue.
È considerata normale una concentrazione di magnesio compresa tra 0,75 e 0,95 mmol/L.
Il magnesio partecipa a molte delle reazioni che avvengono nelle cellule. È il cofattore di più di 300 enzimi che controllano processi molto diversi fra loro, dalla sintesi delle proteine al funzionamento dei muscoli e dei nervi, fino al controllo della glicemia della pressione sanguigna.
È necessario per la produzione di energia e per i processi di fosforilazione ossidativa e di glicolisi, partecipa allo sviluppo strutturale dell’osso ed è richiesto per la sintesi del DNA, dell’RNA e del glutatione, un importante antiossidante. Inoltre partecipa al trasporto del calcio e del potassio attraverso le membrane cellulari, fondamentali per la trasmissione dell’impulso nervoso, la contrazione muscolare e il battito cardiaco.
È presente in quasi tutti gli alimenti, ma è particolarmente abbondante nei vegetali a foglia verde (come gli spinaci), nei legumi, nella frutta secca, nei semi e nei cereali integrali, mentre per quanto riguarda la frutta ne sono una buona fonte le banane. In generale, gli alimenti ricchi di fibre sono anche buone fonti di magnesio.
Si può trovare in diverse formulazioni: magnesio carbonato, magnesio ossido, magnesio cloruro e magnesio solfato (molecole presenti per lo più nel suolo e nelle rocce), magnesio citrato, magnesio pidolato e magnesio glicerofosfato (ottenuti attraverso la chelazione del magnesio con i Sali organici). Magnesio carbonato e magnesio citrato, sebbene abbiano nomenclature simili, svolgono funzioni diverse tra loro: il primo è osmotico e lassativo, mentre il secondo riequilibra e ossigena la matrice extracellulare.
La carenza di magnesio non è comune. I soggetti più a rischio sono le persone che assumono farmaci o che soffrono di malattie che possono comprometterne l’assorbimento, come la diarrea cronica associata al morbo di Crohn, la celiachia o il diabete di tipo 2, oppure chi ha affrontato un bypass intestinale.
Nelle situazioni più gravi la carenza può portare a crampi e contrazioni muscolari, intorpidimenti, convulsioni, aritmie, spasmo delle coronarie, cambiamenti di personalità e riduzione dei livelli di calcio e di potassio nel sangue.
POTASSIO: è un altro macroelemento, si tratta infatti del principale minerale presente nelle cellule e in un individuo adulto ne sono presenti circa 180 grammi.
All’interno dell’organismo il potassio è coinvolto in diversi fenomeni. Partecipa alla contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco, contribuisce alla regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule e aiuta a mantenere la pressione nella norma smorzando gli effetti del sodio. Inoltre può ridurre il rischio di calcoli renali ricorrenti e la possibilità di perdita di tessuto osseo verificabile durante l’invecchiamento.
Il potassio è presente in tutti gli alimenti, ma ne sono particolarmente ricchi i vegetali freschi poco trasformati. La lavorazione può infatti modificare il contenuto di potassio dei cibi.
Le fonti principali sono frutta, verdura e legumi, in particolare le verdure a foglia verde, i pomodori, i cetrioli, le zucchine, le melanzane, la zucca, le patate, le carote, i fagioli e la frutta secca. In quantità inferiori è presente anche nei latticini, nella carne rossa, nel pollame e nel pesce.
La carenza di potassio è considerata un evento altamente improbabile. Le sue conseguenze sono debolezza muscolare, irregolarità del battito cardiaco, cambiamenti dell’umore, nausea e/o vomito.
FRUTTO-OLIGOSACCARIDI (FOS): sono particolari tipologie di oligosaccaridi: in particolare sono catene polisaccaridiche a basso numero di unità che si ottengono mediante idrolisi dall’inulina (polisaccaride di origine vegetale). In natura i frutto-oligosaccaridi sono presenti in piccole quantità in diversi legumi (come i fagioli), cereali (frumento) e vegetali (cicoria, cipolle, carciofi).
I frutto-oligosaccaridi rientrano nell’elenco stilato dal Ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”. Sono sostanze in grado di stimolare in modo selettivo la crescita e il metabolismo della flora batterica, favorendone il riequilibrio; svolgono quindi azione prebiotica. Diverse sono le proprietà benefiche che vengono loro attribuite: a oggi i FOS vengono utilizzati per stimolare l’attività intestinale; per ricostituire la flora intestinale in seguito a terapie antibiotiche; per favorire la digestione in caso di dispepsia; in caso di condizioni come ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia (sarebbero in grado di mantenere nella normalità la presenza di colesterolo, di colesterolo cattivo e di trigliceridi nel sangue). Secondo alcuni studi sarebbero anche in grado di ridurre la presenza nell’intestino di alcuni microrganismi potenzialmente patogeni.
Attualmente non risultano claim approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) specifici per i prodotti a base di frutto-oligosaccaridi.
L’assunzione di frutto-oligosaccaridi nelle quantità generalmente consigliate (ovvero tra i 2 e i 10 grammi al giorno) risulta ben tollerata da tutte le fasce della popolazione: queste sostanze possono essere assunte anche da bambini, anziani e donne incinte. Sebbene siano ben tollerati, è consigliabile non esagerare con le dosi di FOS assunte; eccessive quantità di queste sostanze potrebbero comportare l’insorgenza di disturbi intestinali come gonfiore intestinale, meteorismo, crampi, diarrea. È bene astenersi dall’assunzione di FOS nel caso di ipersensibilità sospetta o accertata verso queste sostanze o verso l’inulina.
BETACAROTENE: è un carotenoide, cioè uno dei pigmenti vegetali (di colore rosso, giallo e arancione) che sono precursori della vitamina A (retinolo).
Il betacarotene, come tutti i carotenoidi, è liposolubile oltre che sensibile alla luce e al calore. Viene convertito in vitamina A all’interno del piccolo intestino e va poi a depositarsi nel fegato che provvederà a rilasciarlo poco alla volta, in base alle esigenze dell’organismo.
Il betacarotene è importante per il nostro organismo dal punto di vista nutrizionale. È anzitutto un ottimo antiossidante, capace dunque di contrastare l’insorgenza dei radicali liberi, ed è una primaria fonte di vitamina A, che ha influssi benefici sulla vista e sulla pelle e che permette alle ossa di crescere in modo omogeneo. Per questo una giusta assunzione di betacarotene è consigliabile soprattutto per i bambini e giovani nell’età della crescita.
I benefici del betacarotene aumentano in caso di assunzione contemporanea di vitamina C, vitamina E e zinco.
Il betacarotene è contenuto in molta frutta, nelle verdure a foglia verde – tra le quali le carote e le zucche – nei cereali e negli oli.
Il fabbisogno di betacarotene per una persona adulta va dai 2 ai 4 mg al giorno.
La carenza di betacarotene non provoca alcun problema di salute, salvo che non sia associato a una carenza di vitamina A, per cui si potrebbero verificare i problemi correlati alla carenza di questa: disturbi alla vista, maggiore possibilità di contrarre infezioni, difficoltà dei processi di crescita.